YOKO TSUNO
Vic Video e Pol Pitron, due operatori televisivi, vedono una ragazza insinuarsi nottetempo in un palazzo e convinti di trovarsi davanti a un furto si precipitano ad intervenire. Scoprono invece che si tratta di un test sulla validità di un impianto sicurezza e che la bella scassinatrice è in realtà un ingegnere elettronico assunto per l’occasione. Giovane e graziosa, nonché giapponese, Yoko Tsuno riceve così una proposta di lavoro come ingegnere del suono. Ma durante delle riprese subacquee i Nostri vengono incidentalmente risucchiati da un impianto che si rivela essere opera di un gruppo di alieni, esuli da vari anni sulla Terra. Tra loro Yoko, decisa ad aiutarli a tornare sul loro pianeta, Vinea, si fa numerosi amici, ma anche qualche mortale nemico…
I TECNOPADRI
Primo episodio per la più recente delle creazioni di Alexandro Jodorowsky, che continua il suo felice sodalizio artistico con l’estroso colorista Beltran moderato in qualche modo dai disegni del bravo artista slavo Janietov, allievo attento e fedele di Mœbius.
Attore, coreografo, regista cinematografico e teatrale (La montagna sacra, El topo, Il ladro degli arcobaleni), fondatore del gruppo artistico “Panico” insieme ad Arrabal e Topor, romanziere (Quando Teresa si arrabbiò con Dio) Jodorowsky vede la sua arte multiforme ovunque riconosciuta.
Ma è nel fumetto che il suo simbolismo magico può manifestarsi, senza i freni imposti dalla realtà delle cose e dai budget di produzione.
E’ infatti il creatore di alcune delle saghe più entusiasmanti del fumetto, ben note anche al pubblico italiano, quali l’Incal” o le parallele “Casta dei Metabaroni” e “ I Tecnopadri”.
E’ proprio con “I Tecnopadri” che Jodorowsky raccoglie l’ardua sfida di romanzare le memorie dell’iniziazione spirituale di Albino, “impiegato” in una fantastica fabbrica di videogiochi, in un mondo futuro tutto virtuale, e predestinato Tecnopadre Supremo.
LE AVVENTURE DI ALEF-TAU
Dopo essersi vista privare della giovinezza, assieme al suo compagno, ‘succhiata’ loro dai perfidi occupanti di un’astronave che dominano il mondo di Mu-Dhara, una donna dà alla luce un bambino privo di arti. Salvato miracolosamente da un attacco dei Vulf (umani con la testa da insetto), Alef viene allevato da Hogl, un mago, che ha scoperto in una visione come il ragazzo sia destinato a salvare il mondo. Guidati elfi e umani all’attacco dell’astronave, Alef viene aiutato dalla misteriosa Diamante, una bellissima ragazza di cui si innamora. Alla fine della storia il suo altruismo gli guadagnerà una gamba!
LA CASTA DEI META-BARONI
Da una costola delle avventure di John Difool, ecco il primo volume della grande saga dei Meta-Baroni. Un futuro imprevedibile, una galassia abitata da innumerevoli razze, la misteriosa presenza dei Meta-Guerrieri le cui origini risalgono ad almeno ventimila anni prima… In questo primo libro si raccontano proprio gli antefatti che resero possibile la nascita della casta dei Meta-Baroni. è la vicenda di Othon, un pirata spaziale che sposa la figlia della famiglia Castaka, unica depositaria del segreto dell’epifide, un portentoso ingrediente in grado di annullare la forza di gravità. Othon si integra con la famiglia della moglie, ma un giorno accadrà qualcosa che modificherà il corso della storia… Jodorowsky scatena la sua imprevedibile fantasia, Gimenez la soccorre con la preziosa cromia delle sue tavole. Una saga che ha conquistato il mondo e che finalmente vede luce anche in Italia.
LE AVVENTURE DI BLAKE E MORTIMER: IL SEGRETO DELL’ESPADON
Parte, con il primo volume dei tre previsti (che usciranno in rapida successione), la prima storia, “L’incredibile inseguimento”, dei famosissimi personaggi di Edgar P. Jacobs, apparsa nel 1946 fin dal numero uno della rivista cult del fumetto “Tintin”.
La seconda guerra mondiale è finita e questa storia ne ricorda la tragedia appena trascorsa. Il mondo è nel caos, il misterioso Im¬pero Giallo vuole conquistare il mondo e con la sua potenza mi¬litare lo sta soggiogando.
Blake e Mortimer, che partecipano alla battaglia, sono abbattuti con il loro aereo proprio in territorio nemico e devono cercare di raggiungere una base segreta alleata dove si trova un’arma potente e innovativa, l’unica che potrà salvare il mondo dal giogo nemico. Facciamo subito conoscenza del colonnello Olrik (per le cui fattezze l’autore si è ispirato a se stesso), capo del servizio segreto dell’Impero Giallo, al vertice del quale si è insediato l’usurpatore Basam-Damdu…
OH LE FEMMINE!
Quanto dura l’emozione di un fumetto? Questo, di Emmanuel Lepage, può durare una vita intera, anzi tre vite insieme. Le vite di Agnés, Chloé e Leila, diverse per nascita, carattere e destino, ma unite da un’amicizia che le lega fin da bambine, unite dall’amore che rende sopportabile il dolore.
Lepage segue con affetto e partecipazione la crescita delle tre ragazzine, piega il suo disegno a raffigurare un ambiente sempre mutevole e a tracciare linee dei corpi che diventano curve, raccontando bambine che si trasformano in donne. L’acquarello di Lepage si presta magnificamente a rappresentare la delicatezza delle parole e la fragilità dei volti e dei corpi di queste giovani donne in fiore. Ma diventa anche lampo di dolore, urla di rabbia, quando la realtà non è come la si vorrebbe, quando i sogni vengono spezzati, le speranze deluse.
Perché questa storia tutta al femminile è anche un racconto di denuncia: contro la discriminazione, sia nei confronti degli stranieri che nei confronti delle donne. La sceneggiatrice, Sophie Michel, racconta con accuratezza e compassione tutta femminile i dolori e i turbamenti di queste giovani donne e delle loro diverse solitudini: quella di Leila che perde la madre e che è sradicata dalla sua terra di origine; quella di Chloè che non ha mai conosciuto il padre; quella di Agnés che pur avendo entrambi i genitori, è la più orfana delle tre. C’è una morale della storia? Certamente sì. Ed è che le donne, per sopravvivere, devono allearsi tra di loro. Difendendosi l’un l’altra dal disprezzo, dalla solitudine, dalla paura.
PROFILI DI DONNA
Paolo Cossi reinterpreta le sue creature femminili donando loro un’aura particolare e rendendo omaggio all’importanza che le donne ricoprono sia nelle sue storie sia nella sua vita. Il portofolio si compone di due parti la prima è una breve storia a fumetti sull’origine dell’8 marzo, la seconda parte invece si compone di una serie di ritratti di donne famose e non che spiccano per la loro personalità e che hanno profondamente inciso nell’immaginario collettivo.
Donne di terra, di acqua, di fiume, di cielo, di aria, di carne, donne di carta che ci accompagnano sempre e sono li a raccontarci di un autore, Paolo Cossi, che ha lasciato il folletto del fumetto tra i boschi della Valcellina per trasformarsi in un frizzante alchimista delle immagini. Caratteristiche di una persona che tra un viaggio e l’altro, sa proporci ogni volta uno stacco, un tempo dilatato, in cui il fascino del racconto, della rappresentazione, dell’avventura ci prendono per mano e ci fanno camminare tra sentieri, strade, ponti e guadi nel meraviglioso mondo della creatività. I ritratti realizzati ad acquarello di donna armena, indiana, birmana, etiope, messicana, così come i ritratti di personaggi del calibro di Alda Merini, Ada Gobetti, Anna Frank, Frida Kahlo, Louise Brook, Billie Holiday e tante altre, fanno di questa pubblicazione grafica un oggetto di lusso esclusivo, per l’alta qualità della stampa, della carta e per l’alto contenuto artistico, una creazione unica nel suo genere, da non perdere assolutamente.
Il volume sarà realizzato su una speciale carta che ha ottenuto la certificazione FSC (Forest Stewardship Council) per tutta la produzione. La certificazione FSC è il prestigioso riconoscimento che attesta i criteri di sostenibilità e rispetto ambientali utilizzati nel processo produttivo.
QUARANT’ANNI ADESSO
Quello di Sergio Filippini è un racconto “negli” più che “sugli” anni Settanta incentrato sull’amicizia, nata sui banchi di scuola, fra i tre protagonisti, Enrico, Francesco e Demetrio, passati attraverso i primi scontri sociali e poi la lotta armata, e travolti dal disastro politico e umano che ne seguì.
Una storia semplice ma ben incastonata in un contesto duro e intricato, che muove da una profonda riflessione su quel momento storico.
IL CAVALIERE NERO
Ne Il Cavaliere nero Franco Busatta rilegge una classica storia de Il Piccolo Rangerdall’omonimo titolo, pubblicata negli anni Sessanta da Sergio Bonelli. La vicenda, che vede contrapporsi un giustiziere mascherato al Piccolo Ranger, uno degli eroi-fanciullo che andavano per la maggiore nel panorama fumettistico nostrano dal dopoguerra fino agli anni Settanta, è imperniata sul tema dell’identità perduta e del doppio. Al centro della trama troviamo infatti due gemelle e due personaggi maschili, uno buono, l’altro cattivo, dallo stesso nome: Kirk Madison. Il Cavaliere Nero è alternativamente impersonato proprio da una delle due gemelle e dal vero Kirk Madison, creando un labirintico gioco di specchi dove le domande ricorrenti si focalizzano insistentemente sull’apparire e lo scomparire, sul vedere e sul percepire. Così, rifacendosi alla tradizione del feuilleton francese ottocentesco, Lavezzolo, imbastisce un fumetto che spinge alla riflessione sui meccanismi stessi del racconto e sul rapporto tra l’autore e il lettore. A partire da questo discorso, la rilettura busattiana è tutta giocata sulla sottrazione e, immergendo tutta la parte visuale nel buio, a eccezione della figura del Cavaliere Nero, mette l’accento sugli invisibili processi della narrazione senza rinunciare a una revisione ludica che tiene conto dell’originaria destinazione leggera, popolare del fumetto. Il lavoro è realizzato, mantenendo tutti i disegni e i balloon nella posizione originale, senza alterazioni di sequenza, con l’unica concessione di alcune pagine ripetute o di alcune vignette riprese in negativo. |
UN SECULU DI STORIA
Il racconto di Salvatore D’Agostino si svolge su due livelli: la storia di quotidiana rassegnazione e codardia di un piccolo commerciante, rovinato dalla mafia e la rappresentazione di un’intensa poesia di Buttitta sui mali endemici della Sicilia. Le due storie s’intrecciano veloci, quasi un botta e risposta che affascina il lettore.
D’Agostino usa stili diversi nell’affrontare i racconti paralleli: espressionista, geometrico, essenziale in quello del commerciante, cui l’uso drammatico dei neri, i volti deformati, le prospettive falsate conferiscono una dimensione quasi onirica; più pittorica, i neri sgranati, l’impaginazione veloce, le vignette che si accavallano quasi a rincorrersi, nella rappresentazione della poesia. Quest’ultimo è l’aspetto che colpisce maggiormente: l’autore è riuscito a rendere l’urgenza dell’estro creativo, il rincorrersi di quelle vignette come il crescendo drammatico delle parole di Buttitta.
VOGLIA DI CANE
In una Parigi onirica dalle molte torri Eiffel che bruciano, e in cui la Senna riporta in superficie corpi di adolescenti dalla testa mozza e senza il cuore, vive l’enigmatico Voglia Di Cane, le cui “gesta” apprendiamo dai racconti di altri personaggi che lo hanno incontrato e conosciuto.
La vicenda narrata nel ciclo degli Innocenti di Parigi vede Voglia Di Cane coinvolto in una storia di riti notturni, macabri e sanguinari, di cui sono vittime ed esecutori gli ospiti di un orfanotrofio, ma protagonista assoluta è la ricerca dell’amore e del bene in un mondo raggelato dalla paura della morte.
Una storia di opposti che si scontrano, s’incontrano e si confondono in un gioco ad incastri: giorno e notte, silenzio e clamore, bene e male, femminile e maschile, fratello e sorella, figlio e genitore…
GIACOMO C.
Omicidio nella Laguna…
Venezia la tenebrosa, Venezia l’eterna si macchia di sangue! In un vicolo buio un uomo viene assassinato! Nello stesso momento si ritrova il cadavere atrocemente mutilato di una ragazza dai facili costumi.
Libertino e romantico, Giacomo C. viene coinvolto in una crudele macchinazione…
Seduzione, mistero, amore, colpi di scena, la patria di Casanova e Vivaldi diventa il proscenio di un affascinante e machiavellico intrigo.
Griffo e Dufaux hanno arricchito le avventure di Giacomo C. svelando i torbidi arcani della città dei Dogi. Canaletto, Palladio, Goldoni e altri grandi guidano i passi dei due autori attraverso i labirinti dei canali veneziani.
RAPACI
Enrico Marini. Classe ’69, svizzero del cantone di Basilea, disegna fin dall’infanzia ispirandosi a Hermann, Moebius, Otomo. Jean Dufaux. Belga, cinquantenne, autore, scrittore, giornalista, diventa sceneggiatore di fumetti con grandi autori. Un’avvincente dark-story metropolitana popolata da misteriosi personaggi a tinte forti. In difesa del loro passato e a garanzia del loro futuro, i protagonisti dovranno destreggiarsi in un ambiente degradato, vendicativo e violento dove il sangue, il sudore e le lacrime sono gli ingredienti base per un’umanità sensuale, solitaria, assetata di possesso.
LE LUCI DELL’AMALOU
Sulle sponde dell’Amalou, una vecchia casa ospita i Furetti e i Trasparenti. A credere alla leggenda, le due comunità nemiche sono condannate a vivere un esilio permanente in questa contrada inospitale. Ma da poco tempo i Furetti tramano strani progetti. Qual è la minaccia di cui parlano? Cosa succede alle barche che passano e spariscono nell’Amalou al calar della notte?