QUADERNI UCRAINI – LE RADICI DEL CONFLITTO
I Quaderni ucraini sono la prima parte di un dittico dedicato ai paesi dell’ex Unione Sovietica. Igor ha trascorso quasi due anni tra Ucraina, Russia e Siberia raccogliendo le parole dei testimoni e dei sopravvissuti di un passato terribile, che oggi si trovano a essere gli smarriti protagonisti di un presente ancora più incerto. In brevi capitoli, i ricordi degli ucraini ricostruiscono un periodo importante della storia del XX secolo e aiutano a comprendere la situazione di un paese nel quale un presente inquietante si è sostituito alla terribile eredità staliniana, dove la corruzione dilaga e gli omicidi hanno preso il posto dei gulag.
Igort dialoga e soprattutto ascolta e raccoglie, con umanità e rispetto, le storie delle persone in carne ossa incontrate nell’ex URSS.
Quaderni ucraini è un libro partecipe, che inevitabilmente finisce per cercare di rispondere – sulla base dell’esperienza quotidiana di quei mille invisibili protagonisti della storia che sono gli uomini e le donne comuni – alla domanda: a vent’anni dalla caduta del Muro, cosa resta di questa feroce epopea fatta di grandi speranze e di immani tragedie collettive?
QUADRI E RIQUADRI N. 7 – TEATRO, MUSICA, SPETTACOLO
Bross. ed. in-4 – pp. 69 – Dilettanti e professionisti nel Settecento trentino (Annely Zeni), Strumenti musicali del Settecento in Trentino (Marco Tiella), Wolfgang Amadeus Mozart nel Trentino (Antonio Carlini), Francesco Bomporti musicista europeo (Antonio Carlini)
QUADRI E RIQUADRI N. 9 – IL SACRO IN STRADA
Bross. ed. in-8 – pp. 103 – ill. in nero e a colori nel testo e in tavole f.t. – canti e musiche nei riti processionali, le processioni nel Comune di Lavis, Territorio segni di sacralita e comportamenti rituali, Antropologia visiva e “sacro in strada”
QUALCHE MESE A L’AMELIE
A cinquant’anni di età, lo scrittore Aloys Clark è un uomo finito. Il suo libro più apprezzato è ormai storia passata, e l’ultima cosa buona scritta non la ricorda. In preda alla depressione, seguita alla morte del padre, comincia a girare la Francia, tra biblioteche e centri culturali, per parlare di letteratura, ma questi incontri assumono il carattere del fallimento più completo. Poi la svolta. Tra gli scaffali polverosi della sua vecchia libreria, ritrova un volume dal titolo emblematico: “Le coucou”, a firma Jacques Dorian, fino ad allora ignorato. In questo testo autobiografico si respira la gioia di vivere e questa sarà la spinta che convincerà Aloys a seguire le tracce del suo autore.