PERFIDE
Quick Overview :
Servono più cattive di qualità! Nella letteratura per ragazzi ci sono otto volte più cattivi maschi che femmine. E le femmine sono quasi sempre solo streghe. La storia insegna, però, che ci sono sempre state donne davvero perfide. Questa è una raccolta appassionante di ritratti e storie di donne realmente vissute che hanno agito male, facendo della perfidia la loro arma prediletta, adoperata per avere o mantenere il potere, per vendicarsi, per resistere a coercizioni, per ottenere giustizia o per rispondere a una passione irrefrenabile. Da Lucrezia Borgia a Maria la Sanguinaria, dalla Monaca di Monza ad Elizabeth Bathory, per arrivare a Elizabeth Nietzsche ed Elena Ceaușescu.
Esaurito
ConfrontaLibroteka
Prodotti correlati
Libroteka
Ti potrebbe interessare anche...
APRITI SESAMO! LA VERA STORIA DI ALI’ BABA E I QUARANTA LADRONI
Bonvi disegna nel 1995, pochi mesi prima di morire, le illustrazioni alla favola di Alì Babà e i 40 ladroni. Con un testo redazionale, queste tavole escono in poche copie, subito sparite dal mercato e mai più distribuite né stampate. In pratica, un inedito. A dieci anni dalla sua scomparsa, Bonvi “collabora” con uno degli autori della nuova generazione, Enrico Brizzi, che riprende le tavole e scrive un nuovo testo per queste illustrazioni: una sua versione della più celebre favola delle Mille e una notte. Ne esce un volume divertente, dove le pagine sono una a una costruite sull’equilibrio testo/immagine.
LA FANCIULLA DAL CUORE DI NEVE
Una sagoma leggera, appena visibile. Il taglialegna si stropicciò gli occhi. La figura era reale: una giovane donna, candida e sottile, si ergeva nel mezzo di quel bianco turbinio. Si precipitò alla porta e la aprì, lottando contro il vento che di colpo si impossessò della stanza, portando con sé una moltitudine di fiocchi bianchi.
A
Eroe del racconto illustrato senza parole è un giovane senza nome, con solo il numero 21868 sul berretto (un palese riferimento al 21 agosto 1968 = 21.8.68, la data d’inizio dell’invasione della Cecoslovacchia da parte dei paesi del Patto di Varsavia per soffocare la tanto agognata “Primavera di Praga”). Il giovane vive e lavora in una grande città triste e grigia. Una città con case fatiscenti, macchinari mostruosi, persone crudeli. Senza divertimenti, senza musica, senza giochi e altri diversivi. Soggetta alla dittatura della lettera A. Onnipresente, dispotica e totalitaria. Un lavaggio del cervello. Il giovane 21868 però non si lascia allineare e massificare, non permette che i suoi sogni vengano annullati. Nonostante minacce di morte, intimidazioni e persecuzioni osa disobbedire, pronunciando la lettera B, e con una bicicletta volante riesce a evadere in un altro mondo, pieno di colori, di prati, colline, laghi e amore. E di tante lettere dell’alfabeto.
SIAMO LUCE OPPURE OMBRA, MOSTRO?
«Non sei stanco di combattere con me, Mostro?» «Un po’ sì, ma è inevitabile.» «Inevitabile? E perché? Io sono stanca, Mostro… non vinco e non riesco a lasciarti vincere…» «Non si tratta di vincere, non è per questo che stiamo combattendo.» «E perché allora?» «Perché dobbiamo crescere.» Il Mostro ha un aspetto simpatico e ha sempre la risposta pronta, ma quello che dice potrebbe non farci piacere. Perché può rappresentare le paure, le insicurezze e i traumi non elaborati e allora diventa la manifestazione di quelle parti di noi che devono essere riconosciute, affrontate e integrate per scoprire chi siamo davvero. Ma può essere anche guida e ispiratore, colui che spinge a guardarsi dentro per scoprire i propri doni e trasformare in punti di forza ciò che, inizialmente, appare come una debolezza. Nel suo nuovo libro Roberta Guzzardi, attraverso i dialoghi (e i silenzi) tra il Mostro e la ragazzina, ci guida verso la comprensione di questi conflitti. Pagina dopo pagina, vignetta dopo vignetta, il loro rapporto si approfondisce, evolve e matura fino a che ombra e luce, caos e chiarezza si alternano, si assestano e si integrano. Perché ogni percorso, e su tutti quello che porta all’autenticità, è fatto di momenti di stasi e di attività, di entusiasmi e di frustrazioni, e imparare a “guardarsi dentro” significa anche accogliere ogni fase del cammino con apertura, come un’opportunità di crescita. E l’obiettivo non è cancellare le ombre, perché quelle ci saranno sempre. L’obiettivo è puntare alla libertà: la libertà di essere chi siamo davvero, oltre i condizionamenti e la paura di deludere chi abbiamo intorno; la libertà di chiedere aiuto e di decidere di cambiare strada, se ci va, quando ci accorgiamo che non stiamo andando verso una direzione che ci appartiene davvero. «Ma se poi fallisco, se va male, se quello che faccio non è sufficiente per arrivare dove voglio, se non riesco a ottenere il risultato che mi aspetto, a realizzare il sogno, a toccare la stella che faccio? Che mi rimane?» «Be’… magari scopri te stessa.»
NOTTI NERE – SILENZIO, SI UCCIDE!
Sul set giace un cadavere, strangolato da un foulard di seta rossa. Ma nessuno grida “Stop!”. Non è più finzione cinematografica, il morto è morto per davvero. Quale segreto nascondeva la vittima? Chi poteva odiare un attore così famoso tanto da ucciderlo?
Per quanto misterioso possa sembrare, questo enigma ha una soluzione. Tutti possono trovarla. Ma bisogna saper osservare, riflettere e lacerare il velo delle Notti Nere.
ALICE NON SORRIDE
Una trasposizione onirica della figura di Alice, che ribalta lo stereotipo fiabesco della bambina modello per incarnare l’immagine in chiave moderna di una triste lolita. Stanca della sua vita prevedibile, Alice sovverte la sua noiosa quotidianità, affiancata da un diabolico coniglio. La giovane protagonista riscopre il suo io vestendo i panni della carnefice. Un bisogno di autodeterminazione, capace di essere estremo e radicale.
ALICE IN WONDERLAND
Il capolavoro di Lewis Carroll viene affidato a un narratore eccezionale: il pennello di Paolo Barbieri.
Il maestro dell’illustrazione italiana racconta la storia della sua Alice – caparbia e ribelle – “in Wonderland” nel suo Paese delle Meraviglie, mentre sono i testi di Lewis Carroll in una nuova traduzione a fargli da cornice. Un libro di illustrazioni dove il classico e il moderno sono entrambi abiti che il lettore può scegliere di indossare.
