BLACKSAD E POI NON RESTA NIENTE – PRIMA PARTE
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“La città è un grande trionfo collettivo. Milioni di persone e migliaia di norme che regolano la macchina della società. Una macchina che, come ogni creazione umana, rischia sempre di rompersi.”
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ConfrontaIl sesto volume di Blacksad.
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BLACKSAD INTEGRALE
Dall’indagine sulla morte di una vecchia fiamma nella New York degli anni Cinquanta all’inchiesta sul tragico destino di uno scrittore beat in Texas: cinque episodi e una ricca galleria di extra per entrare nel mondo spietato e romantico di un personaggio che ha conquistato i lettori di tutto il mondo. Contiene tutte le avventure del detective John Blacksad: “Da qualche parte tra le ombre”, “Arctic Nation”, “Anima Rossa”, “L’inferno, il silenzio” e “Amarillo”.
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ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS
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KING OF NEKROPOLIS
Un investigatore privato viene incaricato da un anziano uomo misterioso di ritrovare un suo collega scienziato sparito nel nulla che anni prima aveva preso parte a un enigmatico esperimento. Entriamo così in una storia allo stesso tempo violenta e poetica, che ci porta in una realtà oscura ma non senza luce, una narrazione dai toni noir e un’ambientazione cyberpunk, con un protagonista cinico e disincantato, a tratti malinconico, che deve fare i conti con un passato nell’esercito dove ha imparato a uccidere e con una guerra che gli è rimasta dentro. Lo vediamo muoversi in una città immaginata, a metà strada tra una reale metropoli statunitense o una città dei paesi est-europei tormentati, in quel momento solo pochi anni prima, dalle guerre e dai conflitti interni.
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IO, ASSASSINO
L’omicidio perfetto non è solo quello resta insoluto. L’omicidio perfetto è arte. Nelle affollate vie del centro di una città un uomo sgrana gli occhi e, muto, porta la mano alla gola. Qualcuno gli ha reciso l’arteria senza preavviso, ragione o suono alcuno; un fiotto di sangue zampilla, il corpo si accascia in una pozza scura. Poco dopo, l’esimio docente Emilio Rodriguez cinquantatré anni e una brillante carriera accademica – fa il proprio ingresso a un meeting sull’Arte Rinascimentale. Sulla tasca del suo cappotto c’è una piccola macchia rossa. Il fiore all’occhiello dell’università dei Paesi Baschi è in realtà il misterioso artefice di trentaquattro omicidi di “matrice estetica”, sanguinarie performance ispirate alle opere di celebri e oscuri artisti, da Goya a Munch. Un genio del macabro, esperto in crimini impuniti… almeno finora.
IL CORVO
Un vecchio operaio incaricato di rimettere in funzione gli orologi stradali viene licenziato, sostituito da una macchina. È costretto allora a trovarsi un nuovo impiego. Alla sua età però, una cinquantina buoni, le prospettive di riconversione sono poche. E la Francia sotto questo punto di vista sembra un po’ l’Italia. Cosicché il mestiere di detective pare una soluzione anche se non veramente scelta. Le circostanze, un incontro fortuito lo spingono in questa direzione, come un lettore di gialli che si immedesimano nel personaggio, lui stesso si mette in gioco. Non ha un nome, avrà soltanto un soprannome: Il Corvo è nato. Una straordinaria serie, magnificamente disegnata in ogni vignetta, inquadratura e tavola. Un’apoteosi di humour nero, giochi di parole e indagini crudeli.
LA DALIA BLU
Durante la gestazione di Frigidaire, agli albori degli anni Ottanta, Filippo Scòzzari andò a chiedere aiuto a Oreste del Buono, noto appassionato di fumetti e di letteratura gialla. Per la nascita della rivista O.d.B. elargì soldi e i diritti per l’adattamento di una sceneggiatura scritta nel 1946 da Raymond Chandler per la Paramount. Il film, con la regia di George Marshall, era uscito in Italia con il titolo La dalia azzurra. Nella trama c’erano tutti gli elementi tipici del noir a stelle e strisce: una donna fatale, un delitto irrisolto, un antieroe cinico ma romantico, whisky a fiumi, scazzottate… L’adattamento fu realizzato da Scòzzari in dodici mesi di clausura feroce, con un impiego massiccio di matite, chine, pennellini e pennarelli. Scòzzari affrontò Chandler senza timori reverenziali, eliminando inutilità e ridondanze e aggiungendo alle atmosfere fumose dell’hard boiled il suo tocco inconfondibile e spregiudicato. Oggi, quaranta e passa anni dopo, molte tavole originali sono compromesse. Gli eleganti grigi sono ormai stinti e diversi neri, usati per i ritocchi, hanno tracimato. Per questa nuova, definitiva, edizione tutte le tavole sono state scansionate e poi restaurate, emendate, riscritte e ridisegnate, riportando il duello Scòzzari contro Chandler esattamente dove era iniziato.
NOIR BURLESQUE
Notte, una stanza d’albergo. Seduto su una poltrona, un uomo aspetta con la pistola in mano. Si chiama Slick e attende l’arrivo di Caprice, la donna che lo ha tradito. Aprendo la porta, Caprice capisce subito: è venuto per vendicarsi. Ma non sarà così semplice. Ispirandosi ai film noir degli anni Cinquanta, Enrico Marini firma con Noir Burlesque un thriller estremamente cupo, popolato da femme fatale e intriso di sensualità, dove crimine e violenza si nutrono di gelosia e tradimenti.
ZAYA
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HUMAN TARGET: L’ULTIMA PAROLA
Il maestro del travestimento Christopher Chance viene assunto per impersonare un anziano attore cinematografico, la terza vittima di una rete di estorsioni che bersaglia il jet set di Hollywood. Ma quello che sembra un caso semplice si dimostra tutto il contrario. Quando il suo apparente successo nell’incarico attrae l’attenzione di un padre afflitto che farebbe di tutto per trovare il figlio rapito, Chance si ritrova presto su una strada di pericoli e inganni che si immerge nel ventre sordido della fabbrica dei sogni hollywoodiana. Tutto questo, nei panni di un aspirante sceneggiatore con programmi alquanto sgradevoli. In una città in cui l’artificio è tutto, Christopher Chance, forse l’attore supremo, sta per perdere addirittura la sua identità in quella che potrebbe essere la sua ultima interpretazione. Peter Milligan, scrittore della celebrata miniserie HUMAN TARGET e dell’amatissimo X-FORCE, presenta un “film noir” a fumetti accompagnato dalla grafica incisiva di Javier Pulido.
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In un mondo di menzogne, l’onore può essere assassino. Quando Mike Thorne esce di prigione, ha solo una cosa in mente: mantenere una promessa. Ma consegnare un messaggio alla sorella del suo compagno di cella morto lo farà diventare l’obiettivo di un boss criminale. Steven Grant e Mike Zeck, autori del classico Punisher: Cerchio di sangue, tornano a lavorare insieme per una storia noir che vi lascerà senza fiato!
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Basin City è universalmente nota con il soprannome di “Sin City”, la città del peccato dove tutto è lecito. Un covo di vizi, criminalità e corruzione, popolato da ogni sorta di feccia della società e individui senza scrupoli.
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Un omaggio a Chester Gould (il celebre creatore di Dick Tracy) a cavallo tra noir e delirio, cronaca e affresco, filtrando l’immaginario degli anni Quaranta, in una Barcellona inedita e abbacinante come certe metropoli che hanno fatto grande il cinema noir americano.
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Periferia di Milano. Alberta, una giovane commessa, viene trovata morta. Duca Lamberti, un ex medico radiato dall’Ordine per aver aiutato un’anziana paziente a morire, dopo tre anni trascorsi in carcere ha bisogno di lavorare. Accetta così di prendersi cura del figlio alcolizzato di un ricco imprenditore, Pietro Auseri, e di aiutarlo a disintossicarsi.
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Paolo Bacilieri segue gli attori di questo dramma senza melò, svelando a poco a poco, attraverso la scomposizione della tavola, l’alternanza del punto di vista, lo zoom o il campo lungo, le piccole storie avvolte nella nebbia della Milano criminale, complice un erotismo che accarezza indistintamente corpi e architetture. Sono giovani donne che si prostituiscono per bisogno o curiosità, squallidi commerci di pornografia, omicidi, sui quali si ritrova a indagare Duca Lamberti con la complicità di Livia, la giovane donna che si offre come esca per la cattura dell’assassino di Alberta.
