ZLATAN – UN VIAGGIO DOVE COMINCIA IL MITO
Quick Overview :
Rosengård è uno dei pochissimi quartieri-ghetto della Svezia. A detta di alcuni, il più pericoloso. Turchi, arabi, polacchi, magrebini. C’è tutto il “vecchio continente”, tutto il Mediterraneo, lì. Migliaia di persone hanno cercato un futuro possibile lungo l’Amiralsgatan, la principale arteria stradale del quartiere di Malmö. Un futuro per loro e per i loro cari. E c’era una volta… anche un ragazzino di origini slave, introverso e irrequieto, a inseguire il suo pezzetto di destino. Abitava al quarto piano del 5C di Cronmansvag e il suo nome era Zlatan Ibrahimovic. Per la gente di lì, per la gente di Rosengård, per la sua gente, semplicemente “Zlatan”. «Perché non Ibrahimovic» disegna su carta gli anni giovanili del fuoriclasse che tutti oggi conosciamo, quelli che ne hanno formato il carattere spigoloso e ribelle, troppe volte, troppo superficialmente, accostato alla parola “prepotenza”. Un viaggio-reportage tra le vie di Rosengård che mostra il giovane (ma già altissimo) Ibrahimovic in cerca della sua chance, del suo riscatto da una vita difficile passata tra i campetti del quartiere e la casa del padre, dove il frigorifero è sempre troppo vuoto e la guerra in Jugoslavia sempre troppo presente.
- autore: Paolo Castaldi
- editore: FELTRINELLI
- anno: 2018
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LA GABBIA
A soffrire si impara e l’infelicità è un’arte che si apprende fin da piccole, grazie all’insegnamento di chi ci ha precedute. Antenate, nonne, zie, prozie si snodano in una processione che arriva da lontano, ognuna con il proprio fardello, fino a chi ci è più vicino: la madre. Una madre svalutante e glaciale per Serena, protagonista di questa storia ispirata al vissuto dell’autrice. Alla ricerca di una forma di salvezza, Serena recide i legami con la famiglia, il passato, gli amici, il paese dell’infanzia pieno di ricordi. Fino a quando quella madre terribile muore e la figlia dopo una lunga assenza ritorna. Senza perdere l’ironia e l’acume tipici del suo stile, Silvia Ziche si misura con il suo primo libro fuori dai confini dell’umorismo, condividendo una storia privata eppure capace di parlare a quella parte indifesa, nascosta in molte e molti di noi. Una storia personale e universale che unisce dramma e commedia, con una profonda e toccante analisi delle relazioni fra madre e figlia.
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CENERENTOLA
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11 LUGLIO 1982
Da un maestro del graphic journalism sportivo, la finale dei Mondiali di calcio del 1982 raccontata ed evocata fra cronaca e mito, ricostruzione storica e commedia umana, con uno sguardo su un’Italia capace, per un indimenticabile momento, di essere davvero unita.
11 luglio 1982: una data entrata nel mito, legata per sempre alla storica finale dei campionati Mondiali di calcio in cui l’Italia vinse 3-1 la partita contro la Germania Ovest. Un trionfo non soltanto sportivo, ma un momento di profonda condivisione che fu in grado di annullare le distanze tra classi sociali, generazioni, paesi e città, Nord e Sud. In occasione del quarantennale dell’evento, Paolo Castaldi racconta la vicenda di una famiglia che, salita su un treno a Milano per raggiungere la Sicilia, vive istante per istante lo svolgersi della partita, ascoltando nelle radioline la cronaca, le grida di esultanza per i gol, le azioni decisive, condividendo con gli altri passeggeri la trepidazione dell’attesa. Stazione dopo stazione, un chilometro dopo l’altro, leggiamo il racconto di una vittoria insperata, capace di unire il Paese in una festa che ha il sapore di una rinascita.
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A risolvere questa perplessità della giovane Jane Austen, astro nascente dei circoli culturali d’Inghilterra, è il volto di un giovanotto che ha l’ardire di ignorarla durante una delle sue note letture in pubblico. Il suo nome è Tom Lefroy e non ha solo ferito l’orgoglio di una delle scrittrici più importanti di tutti i tempi, ma ha anche messo in subbuglio il suo cuore. Jane lo rivede e la sintonia che li unisce accende in lei l’amore: un amore fulminante, anche nella sua durata. Presto il volto di Tom diventa o uscato nella mente della scrittrice e il cuore non sobbalza più, portando Jane ad abbandonare l’orizzonte di una vita da madre di famiglia a favore di un futuro in compagnia della scrittura.
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Montparnasse, 1917. Gli artisti vivono senza curarsi del domani. Il principe di questo movimento bohémien, Amedeo Modigliani, sogna di cambiare il mondo con le sue pennellate. Ma il gusto dell’oppio e dell’assenzio, la passione per le donne e la follia del tempo sono tra i tanti ostacoli che dovrà superare. Modi entrerà nella leggenda… ma a quale prezzo?
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Piero Manzoni: sì, quello della Merda d’artista venduta in scatolette. Quello che firmava uova sode, invitando poi il pubblico a mangiarle. Una geniale meteora che a partire da Milano attraversò la scena dell’arte italiana del Dopoguerra, per spegnersi troppo presto, a nemmeno trent’anni, nel 1963. Nato da una famiglia di nobili origini, studente di Legge non troppo convinto, si dedicò anima e corpo a un’arte “totale” che non distingue tra opera e vita, utilizzando ogni tipo di oggetti e ironizzando sulle convenzioni e sull’accademia. Conobbe e frequentò Lucio Fontana, anticipò l’Arte Povera, quella concettuale e altri movimenti di rottura, fondò gruppi e firmò manifesti d’avanguardia, fu criticato e poco compreso da noi ma molto amato all’estero: espose a Düsseldorf, Copenaghen, Amsterdam. Teatro dell’umana avventura di Manzoni è però, innanzitutto, la Milano della ricostruzione postbellica e del boom economico: la città degli anni Cinquanta e Sessanta piena di vitalità e contraddizioni, provinciale e già cosmopolita, dove coesistevano l’antico e il moderno, gli orti e i primi grattacieli, la ricchezza, la povertà e il crimine, la cultura e l’ignoranza, l’alto e il basso. La città del lavoro culturale e delle prostitute in strada, dei commendatori e delle segretarie raccontata da Luciano Bianciardi. La città del Bar Jamaica, cuore di Brera, dove artisti, scrittori, poeti, fotografi si ritrovavano a giocare a carte, sempre disposti a tirar mattina. Nel ricostruire la parabola di Piero Manzoni, con le sue tavole in bianco e nero ricchissime di dettagli, Bacilieri ci regala il ritratto appassionato di anni febbrili e creativi. Di un luogo e un tempo dove sognare era lecito e dove i sogni, a volte, addirittura si realizzavano.
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Una biografia molto ben documentata e a tratti tagliente di uno dei più controversi personaggi al mondo. Dalla sua infanzia in Sud Africa allo sviluppo di PayPal, dalla concezione di Tesla e SpaceX all’acquisizione di Twitter, questa vasta inchiesta rivela alcune sfaccettature poco conosciute e talvolta scioccanti della carriera di uno degli uomini più ricchi e più sfuggenti del pianeta. L’autore Darryl Cunningham usa la figura di Elon Musk per analizzare come il potere del miliardario e la sua ricchezza possano avere un enorme impatto sulla società e influire sulla vita di milioni – o addirittura miliardi – di persone.
GABO – MEMORIE DI UNA VITA MAGICA
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