VENEZIA – SCAVANDO NELL’ACQUA
Quick Overview :
Un prestigioso volume cartonato dall’elegante design accoglie le immagini di una Venezia insolita e affascinante. Alternando disegni in bianco e nero e suggestive immagini a colori, dichiaratamente debitrici della pittura di Hockney, Mattotti salva la città dalla stereotipata immagine da cartolina che tutti conosciamo e la spoglia della sua maestosità architettonica per addentrarvisi a fondo in cerca dei segni che possano rivelarne la struttura. Il percorso in cui trascina l’osservatore è un labirinto vertiginoso, un intricato groviglio di linee, segni nervosi, prospettive allungate e distorte.
Sorprendenti scorci declinati con una varietà di stili – dal disegno a matita alla china, dai pastelli agli inchiostri Ecoline – ci conducono nel cuore della città, tra ponti, strettoie, aperture, ringhiere, muri di mattoni, scale e ovviamente l’onnipresente acqua, con le sue onde e i riflessi di luce. In spazi perlopiù deserti, che attraversiamo con il fiato sospeso, appaiono ogni tanto misteriosi personaggi, draghi, pescatori che catturano mostri, ispirati alla grande pittura del passato, e in particolare a Carpaccio e Tiepolo. Come spiega Claudio Piersanti nell’introduzione, il libro centra l’obiettivo di stupirci con qualcosa che è da sempre sotto i nostri occhi, restituendoci “sorprendentemente, una Venezia familiare e mai vista”.
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LA FORESTA
In un giorno di dolore, un ragazzo lascia il salotto di casa, gremito di persone in lutto. Inosservato, esce dalla porta sul retro, scavalca il recinto intorno alla casa e si avvia su un sentiero che si snoda tra l’erba alta. Non c’è nessuno sulla sua strada, a parte uno spaventapasseri e gli uccelli che sfrecciano nel cielo sereno. Giunge all’imbocco di una foresta, dove si ferma per qualche momento, incerto se addentrarsi o meno in quello spazio oscuro. Deciso ad affrontare l’ignoto, avanza nel fitto degli alberi dove si insinuano i raggi del sole. Procede con cautela guardandosi intorno, ma non si lascia scoraggiare dai percorsi più difficili: di volta in volta supererà le asperità del luogo, i tratti ripidi, le discese scivolose e i tronchi caduti. A un tratto, gli appare una gigantesca creatura senza volto e dalla folta pelliccia e, atterrito, comincia a correre. Dovrà proseguire nel suo faticoso percorso, imbattersi in altre angoscianti presenze. Fino all’ultimo incontro, che gli porta invece dolcezza e consolazione. Ora può tornare a casa, ma con una nuova consapevolezza. Lo stile cinematografico di Thomas Ott, con i suoi echi espressionisti e noir, ritorna in questa nuova opera in cui ritroviamo anche la sua tecnica d’elezione, il grattage, che consiste nell’utilizzare un pennino per graffiare strati di inchiostro nero con precisione chirurgica, dando vita a tavole che si caratterizzano per la ricchezza dei dettagli e la finezza delle espressioni dei personaggi. In queste immagini a imporsi sono soprattutto i giochi di ombre e luci che creano effetti trompel’oeil e danno rilievo e consistenza ai particolari della foresta: l’erba, le radici, i tronchi, i rami e il fogliame degli alberi. L’artista non rinuncia al suo tipico gusto del macabro e del mistero ma, a dispetto delle apparizioni inquietanti (ciascuna delle quali rappresenta una paura da vincere e ci sfida a trovare possibili interpretazioni metaforiche), la conclusione della storia è positiva, sotto il segno dell’accettazione della perdita e di una maturazione personale.
CINEMA PANOPTICUM
Una ragazzina si aggira per un luna park ma non ha abbastanza soldi per nessuno dei divertimenti finché trova un tendone con su scritto “Cinema Panopticum”. All’interno ci sono cinque scatole, ciascuna delle quali contiene uno schermo su cui viene proiettato un film. Per assistere a una proiezione basta un penny, così la bambina infila una monetina nella prima scatola e, uno dopo l’altro, i film scorrono sotto i suoi occhi e sotto i nostri… Le uniche parole che si accompagnano alle immagini sono i titoli che appaiono sugli schermi: L’hotel, Il campione, L’esperimento, Il profeta, La ragazza.
Le incisioni allucinate di Thomas Ott, realizzate con la tecnica dello “scratchboard”, ci sprofondano nell’oscurità attraverso cinque racconti horror, inclusa la storia della ragazza che funge da cornice.
L’aspetto grezzo connaturato alla tecnica, che consiste nel ricoprire di inchiostro nero il foglio e grattarlo via con un pennino per far emergere i disegni, è sapientemente controbilanciato dalla ricchezza di dettagli e dalla finezza delle espressioni che l’artista conferisce ai personaggi. I loro volti trasmettono con grande efficacia i pensieri e i sentimenti più svariati: curiosità, gioia, diffidenza, disgusto… e, soprattutto, terrore. Un’opera surreale e intrisa di humour nero, una brillante graphic novel difficile da dimenticare.
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CONFESSIONI DI UN GATTARO
Il rapporto che i gatti hanno instaurato con gli esseri umani circa 10.000 anni fa non ha niente a che vedere con l’amicizia: noi e i gatti non parliamo la stessa lingua, non ci capiamo ma ci piacciamo, a tratti non ci sopportiamo ma non possiamo stare lontani gli uni dagli altri. Partendo dalle interazioni quotidiane con i suoi gatti Esther e Toshiro, diversissimi in tutto ma ugualmente nevrotici, Matteo Bordone racconta e analizza la relazione che abbiamo creato con queste miagolanti palle di pelo, ricostruendo un percorso storico e affettivo che va dall’antichità ai giorni nostri, dalla rete dei social a quella delle vie di Istanbul, la capitale mondiale dei gattari.
NOTTI NERE – IL SEGNO DI LUCIFERO
Antoine è curioso, troppo curioso. Ficcando il naso nei dintorni di una casa abbandonata, alcuni dettagli lo insospettiscono. E non sa trattenersi dall’entrare. Rumori, lettere, messaggi incomprensibili…Cos’ha scoperto? La sua curiosità lo condurrà fino al Segno di Lucifero?
Per quanto misterioso possa sembrare, questo enigma ha una soluzione. Tutti possono trovarla. Ma bisogna saper osservare, riflettere e lacerare il velo delle Notti Nere.
LE VACANZE DEL PICCOLO NICOLAS
«Tutti gli anni, cioè quello passato e l’altro ancora, perché prima è troppo prima e io non me lo ricordo, mamma e papà litigano un sacco per decidere dove andiamo in vacanza, poi mamma si mette a piangere e dice che se ne torna dalla sua mamma, e piango anch’io perché a me nonna è simpatica però a casa sua il mare non c’è, e alla fine andiamo dove vuole mamma e non è a casa della nonna». Si apre così il racconto di Nicolas sulle vacanze che lo attendono alla fine della scuola. In spiaggia o in montagna, col sole o con la pioggia, quello che è certo è che si farà un sacco di nuovi amici e insieme ne combineranno tante… troppe, dicono i grandi. Soprattutto quando partirà per la colonia – la prima vacanza senza mamma e papà… «Sul pullman urlavamo tutti, allora il capo ci ha detto che invece di urlare era meglio cantare. Abbiamo cantato delle canzoni stupende, una che parla di una baita sulla montagna e l’altra dove dice che ci sono dei sassi su tutte le strade. Dopo il capo ci ha detto che tutto sommato era meglio quando urlavamo, e intanto siamo arrivati al campo…».
QUANDO SONO NATO
Il rosso di una ciliegia. Il canto delle onde. L’odore del caffelatte. La bellezza di una montagna. Ogni cosa per un bambino appena nato è un universo che si spalanca con immediatezza, forza, bellezza. E’ attraverso questo incredibile viaggio che compie ogni bambino nei primissimi anni della sua vita, che ci conduce Quando sono nato. Un percorso guidato dai cinque sensi, aperti e vigili nel captare il segreto e la profondità di ogni cosa. Complice, una viva e inesauribile curiosità verso la varietà caledidoscopica delle forme viventi, un sentimento di incanto e di stupore per la mutevolezza dei fenomeni naturali e delle relazioni umane. Un libro che celebra con rispetto e poesia il diritto dei bambini alla gioia della scoperta e alla libertà dell’esperienza.
VENEZIA
“La partenza non è altro che l’inizio del viaggio di ritorno verso casa.” È una frase che in tanti hanno letto su qualche muro, aggirandosi per le calli di Venezia. Parole che racchiudono il senso di questo libro, in cui Taniguchi ha trasfigurato il suo soggiorno veneziano nella vicenda di un uomo alla ricerca delle proprie radici. L’inattesa scoperta di un legame tra le sue origini giapponesi e la città lagunare crea un corto circuito emotivo ammaliante, un flusso visivo dal quale – proprio come dalle meraviglie di Venezia – è impossibile distogliere lo sguardo.
LA GOVERNANTE – ALLEGRA STORIA DI UN CADAVERE DEVOTO
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STORIA PER UNA NOTTE INCREDIBILE!
Domani è una giornata speciale per Robin e lui è così emozionato che non riesce a dormire. «Mi racconti una storia della buonanotte con tanti draghi?» chiede al papà. Il papà allora si siede sul letto e inizia a leggere la storia di sei piccoli draghi che si preparano per andare a dormire. «Ci racconti una storia della buonanotte che parli di un bambino?» chiedono alla mamma drago. La mamma allora inizia a leggere: «Domani è una giornata speciale per un bambino di nome Robin e il suo più grande desiderio è quello di passarla con tanti draghi». Una storia nella storia pensata per riscoprire insieme quanto di più prezioso hanno i bambini: la capacità di dare spazio alla fantasia. Età di lettura: da 4 anni.
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