AFRICA COMICS
Quick Overview :
Rassegna dei migliori fumetti che hanno partecipato al Premio “Africa e Mediterraneo” per il miglior fumetto africano, edizione 2002. L’obiettivo è quello di «contribuire a far vivere un incontro per corrispondenza, la conoscenza di un mondo reale o di una sensibilità artistica attraverso la tavola di un fumetto». Il catalogo è pubblicato nell’ambito del progetto Africa Comics, promosso dalla Regione Emilia-Romagna con il co-finanziamento dell’Agence Intergouvernementale de la Francophonie.
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ConfrontaAntologia delle migliori storie a fumetti del Premio Africa e Mediterraneo
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SISSI IMPERATRICE, RIBELLE, DONNA
La biografia di Elisabetta d’Austria, l’imperatrice Sissi. Grazie a un’accurata documentazione storica, ai disegni delicati e a una narrazione coinvolgente, Giorgia Marras offre al lettore il ritratto complesso e sfaccettato dell’imperatrice Sissi, fragile e indomita protagonista di un’epoca che non seppe comprenderla, né accettarne fino in fondo l’irrequieta, moderna personalità.
I DISCONOSCIUTI – VIVERE E SOPRAVVIVERE AL DI FUORI DEL SISTEMA DI ACCOGLIENZA
Dove vivono i rifugiati? E come lavorano i richiedenti asilo?
Non tutti rientrano nel sistema d’accoglienza istituzionale: qualcuno non c’è mai stato, altri ne sono usciti più o meno volontariamente.
Anna, ricercatrice precaria, ne intervista alcuni per capire le loro traiettorie di vita e riflettere sui limiti del sistema di accoglienza e sugli effetti che esso produce.
MOVING PICTURES
Nella Francia occupata dai nazisti, la custode di uno dei più importanti musei di Parigi tenta di salvare le opere dall’avidità dei saccheggiatori, ma dietro al dramma si nasconde l’agguato di una passione condita di odio e non detti con il gerarca tedesco che coordina le operazioni. Dal talento dei coniugi Immonen un romanzo storico intenso e appassionante.
IL POSTO DELLE BAMBINE
Cinque bambine con gli occhi spalancati sulla vita degli adulti e pronte a prendere il loro posto nel mondo. Vivono in Arabia Saudita, Marocco, India, Giappone, Afghanistan, e il loro sguardo aperto e implacabile è un’arma capace di svelare le ingiustizie della società patriarcale e di mettere gli adulti di fronte alle loro contraddizioni. Lieve nel seguire i passi delle sue eroine quanto ferma nella denuncia dei sistemi oppressivi contro cui si scontrano, Yamaji Ebine ci consegna un panorama sfaccettato della condizione femminile, con una nota di indomabile speranza.
JAN KARSKI L’UOMO CHE SCOPRI’ L’OLOCAUSTO
Evase da un gulag e dal ghetto di Varsavia, sopportò le torture delle SS e sfuggì al fuoco dei bombardamenti. Portava con sé una verità che avrebbe dovuto scuotere il mondo dalle fondamenta, ma una volta al cospetto dei potenti la sua voce si perse nell’incredulità e nell’indifferenza, schiacciata dalle ferree leggi della guerra. Queste sono le parole inascoltate del partigiano polacco che nel 1943 denunciò a Churchill e a Roosevelt gli orrori della Shoah. Questa è l’incredibile storia di Jan Karski.
L’IMPERO ROMANO A FUMETTI
Dalla leggendaria fondazione di Roma alla caduta dell’Impero: un grande viaggio a fumetti per scoprire la civiltà che ha plasmato la nostra cultura. È Roma stessa a raccontare la sua storia, con voce viva e diretta, guidando i lettori attraverso secoli di conquiste e trasformazioni: i re e i consoli, il Senato, le legioni, i gladiatori, le terme e le case dei patrizi, fino alle invasioni barbariche.
Otto capitoli tematici – dalle origini alla religione, dall’espansione militare alla vita quotidiana – costruiscono un affresco completo e accessibile, perfetto per ragazzi curiosi, insegnanti e famiglie. Dominique Joly unisce rigore e ritmo narrativo, mentre le illustrazioni di Emmanuel Olivier trasformano le informazioni in scene piene di dettagli da osservare.
In appendice, una scheda illustrata con fotografie e approfondimenti mostra le tracce dell’eredità romana ancora visibili oggi.
Un fumetto che unisce storia e piacere della lettura, per rivivere l’epopea di Roma antica e scoprire quanto di quell’Impero vive ancora intorno a noi.
WHEELING
In questo lavoro, Pratt mette a frutto la sua grande preparazione storica sulle vicende della guerra di indipendenza americana, creando un affresco di grande pathos emotivo, trasportando nel racconto molti personaggi realmente esistiti (come John Gibson, Lewis Wetzel, Simon Girty) a far da amalgama a quelli di fantasia. Siamo nel 1774, a Wheeling, città alla confluenza del Wheeling Creek con il fiume Ohio nel periodo immediatamente precedente la rivoluzione americana, durante la guerra franco-indiana.
I personaggi sono Criss Kenton, virginiano diciassettenne, Patrick Fitzgerald, aristocratico inglese della stessa età, Mohena, giovane ragazza bianca allevata dagli indiani dopo averle massacrato l’intera famiglia, il pellerossa Tiny, che dimostra una saggezza inusitata per la sua giovanissima età. Accanto a questi protagonisti immaginari, indispensabili all’economia del racconto, si muovono personalità storiche quali la tormentata figura di Lew Wetzel, l’uccisore di indiani dal viso butterato dal vaiolo, il rinnegato bianco Simon Girty (a cui Pratt ha fornito la propria immagine), il rude ma onesto Ebenezer Zane, fondatore di Wheeling, Daniel Boone, tra i più audaci pionieri dell’epoca, lord Dunmore, governatore della Virginia, madame Montour, interprete e agente dell’Indian Department.
L’AMMAESTRATORE DI ISTANBUL
A metà tra diario di viaggio e saggio storico artistico, L’ammaestratore di Istanbul ripercorre le orme della vita di Osman Hamdi Bey, illuminato archeologo e fondatore di musei, pittore orientalista e uomo politico innovatore della fine dell’Impero ottomano, del tutto sconosciuto in Europa e in Occidente. La ricerca intorno a questo eccentrico personaggio si snoda tra città e periferia, musei trascurati e bar affollati, luoghi in cui si sovrappongono le vite di chi li ha abitati e quelle di chi li abita, ma anche la storia personale degli autori.
L’intrigante e dettagliato racconto di Elettra Stamboulis viene sapientemente intrecciato da Gianluca Costantini nella composizione del disegno e della pagina: parole e immagini si fondono in un tutt’uno inscindibile che ci chiede fino a che punto la storia dei testi ufficiali possa essere o non essere esaustiva, e che dimostra quanto l’arte del fumetto nelle sue infinite declinazioni sia sempre in continua, sorprendente evoluzione.
LIBIA
Da circa un decennio la questione libica divide profondamente l’opinione pubblica italiana. Da un lato chi è stato favorevole all’intervento armato nel 2011, dall’altro i contrari. Da un lato – soprattutto – chi pensa che il flusso dei migranti verso le nostre coste vada fermato con ogni mezzo, e che i centri di detenzione “legali” e illegali in Libia siano una soluzione, dall’altro chi ritiene che i migranti imprigionati in Libia abbiano il diritto di fuggire ed essere salvati da trafficanti e sfruttatori. Bianco o nero; pieno o vuoto; tutto o niente. Ma come sempre la realtà è più complessa. Occorre conoscerla. Questo volume dà notizia di una Libia diversa da quella dei telegiornali e dei post sui social. È la Libia dei libici, la Libia delle code fuori dalle banche per procurarsi una moneta che non ha più valore. La Libia dei ragazzi che hanno combattuto il regime di Gheddafi e ora lo rimpiangono perché almeno, “quando c’era lui”, si sentivano sicuri; e non mancavano soldi, corrente elettrica, benzina. La Libia delle madri ferme alla finestra in attesa di figli che non torneranno. La Libia degli anziani che hanno attraversato decenni di dittatura e si guardano sempre le spalle. La Libia della gente comune che subisce ogni giorno ricatti dei militari, abusi, rapimenti, e vive perennemente nel terrore.
VALZER CON BASHIR
Beirut, 14 settembre 1982: il comandante capo delle Forze Libanesi Gemayel Bashir perde la vita in un attentato a opera di gruppi terroristi palestinesi. Due giorni dopo, i campi profughi di Sabra e Chatila vengono presi d’assalto dai più fanatici seguaci di Bashir, i falangisti cristiani, che vendicano la morte del proprio idolo trucidando centinaia di inermi palestinesi, tra cui donne, vecchi, bambini.
Ari Folman è un giovanissimo soldato dell’esercito israeliano, e il suo posto è tra i cerchi concentrici di militari che circondano il luogo della carneficina. Forse i razzi che hanno illuminato a giorno la ferocia dei falangisti sono partiti anche dalla sua postazione, ma lui non sa dirlo: vent’anni dopo nella sua testa non è rimasto un solo ricordo, né della notte del massacro, né dei combattimenti che l’hanno preceduta. Sarà l’incubo ricorrente di un amico a spingerlo verso i racconti e le testimonianze dei protagonisti dell’epoca, nel doloroso tentativo di riportare in vita la memoria di quei giorni terribili.
Valzer con Bashir è il resoconto profondo e sofferto – ma non per questo meno lucido – di uno dei momenti più atroci della nostra storia, il risultato di un approccio delicato, originale, alle assurdità della guerra.
