ZANNABLU’ GOLD: MAIALI DEI CARAIBI…MEZZO FUOCO DI GIORNO

 10,00

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Zannablù Gold: due volumi classici di Zannablù in raccolta a colori. Stavolta è il turno di Maiali dei Caraibi: un’esilarante parodia a base di pirati, vascelli, maledizioni, ricchi tesori e consulenze aziendali, interpretata immancabilmente dai suini del mondo di Zannablù. Il nostro eroe, nascosto sull’isola di Tortuga per sfuggire alla leva militare, si ritrova – suo malgrado – a bordo della “Merla Nera”, la nave pirata del terribile Capitan Barbunta. Alla testa di un manipolo di ammutinati, il pirata vorrà liberarsi di una strana maledizione che li affligge. La loro sorte e quella dell’ex-proprietario della nave, il prode Capitan Ke Sballow, è immancabilmente legata ad un misterioso talismano, di cui Zannablù sa qualcosa… La seconda storia è uno spaghetti western in piena regola. Per un pasticciaccio legislativo, il mondo dei maiali e dei cinghiali così come lo conosciamo si è trasformato in una terra di frontiera del selvaggio ovest. Zannablù, catapultato in un mondo di colt, cavalli e proiettili, avrà a che fare con gente per la quale le parole “fiducia” e “lealtà” altro non sono che grugniti, mentre l’unica brama di tutti è arrivare all’oro.

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Ecco qua che avete fra le mani “Il Trono di Spiedi”, che è sì una spassosa e dissacrante parodia di una celeberrima saga di romanzi e della loro trasposizione televisiva, ma anche un viaggio epico-gastronomico tra sette misteriosi regni ognuno governato da una casata di tutto rispetto e caratterizzato da un particolare stile culinario. Si va dalla catena di fast food dei famigerati Mc Dannister, losca famiglia che tiene in ostaggio il mitico Trono di Spiedi nella capitale Al-Brodo-del-Re, alle corpose e succulente ricette montanare della famiglia Aristark di Grande-il-Verro, passando per la famiglia Barattolon che, com’è evidente dal nome, sa aprire solo scatolette. Gli autori, i famigerati Dentiblù, devono ancora decidere se il loro intento fosse farvi morire dal ridere o morire… di fame, ingolosendovi con la loro cultura culinaria. Cultura decisamente retrograda se vista con gli occhi di uno chef, ma assolutamente consolidata come voraci consumatori di tutto ciò che dia calorie. Ergo, fra una battaglia e un complotto, non mancheranno dettagliate ricette su come preparare i piatti oggetto delle epiche gesta dei nostri eroi. Una storia al solito densa di gag scoppiettanti, con il tipico umorismo irriverente ma garbato, destinata sia a chi è appassionato dell’opera parodiata, sia a tutti gli amanti della buona tavola, ma senza disdegnare anche tutti gli altri, purché abbiano voglia di farsi due “gustose” risate.

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Puntuali come ogni anno tornano le ribelli matite dei Dentiblù (Stefano Bonfanti e Barbara Barbieri) a colpire in chiave parodistica e stavolta lo fanno prendendo di mira un nuovo successo targato Netflix, l’emittente online protagonista di una vera e propria esplosione commerciale. Il telefilm originale si sta ancora facendo largo fra il pubblico, ma registra un apprezzamento alle stelle e in piena espansione. E così, anche gli autori si sono lasciati stregare e hanno mandato il loro cinghiale Zannablù a scorrazzare nel panorama anni ottanta in cui si svolgono le misteriose vicende dei quattro ragazzini dell’America suburbana. Ovviamente i nostri hanno voluto dare un’impronta del tutto peculiare alle vicende, memori di quelli che sono stati gli anni ottanta per la loro generazione, nell’Italia del boom televisivo commerciale, degli spot pacchiani e delle celebrità rampanti. Le vicende si avviano quando Zannablù, tuttofare di una piccola cittadina, smonta dal suo ruolo di babysitter lasciando da solo il piccolo Giacomino. All’indomani, il bambino è misteriosamente scomparso e la madre è nel panico più completo. Il nostro cinghiale, tanto per rimediare alla sua mancanza, quanto perché fra i suoi mille mestieri è anche capo della polizia locale, inizia una rocambolesca ricerca a cavallo fra due dimensioni, e scopre che dietro tutto questo ci sono l’emittente televisiva Fininset e il suo patron Berto Silviusconi. Di nuovo parodia, di nuovo un esilarante intreccio originale e satirico, per l’ormai irrinunciabile dose di avventura e risate targata Dentiblù.