IL PLAYBOY

 18,00

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L’autore del bestseller “Io le pago” riavvolge il nastro della memoria, ripensa ai suoi rapporti con le donne e disegna un altro capitolo della sua autobiografia senza sconti.

Il canadese Chester Brown, uno degli artefici del “Rinascimento” del fumetto alternativo nordamericano con gli amici e colleghi Seth e Joe Matt, torna con la memoria e con la matita al diario dei suoi 15 anni. E racconta la scoperta dirompente del sesso, nella Montreal del 1975, attraverso le “conigliette” e ragazze-copertina sulle pagine della famosa rivista Playboy di Hugh Hefner. Uno choc, una fonte inesauribile di fantasticherie e tempeste ormonali per un adolescente cresciuto secondo i dettami di una rigida, tradizionale educazione religiosa.

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Diario di un adolescente introverso di un’altra epoca, quando il sesso era tabù e si scopriva sulle riviste proibite. Le confessioni di un giovane pornodipendente nell’era pre YouPorn.

Libroteka

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IL FABBRICANTE DI BUSTE

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Jack Cluthers è un piccolo imprenditore in crisi. Gli ordini diminuiscono, i conti da pagare incalzano, i suoi macchinari sono ormai vecchi, non ci sono i soldi per aggiornare le tecnologie e pagare i due soli dipendenti rimasti nell’azienda… Jack lotta con tutte le sue forze per mandare avanti il suo piccolo business, ma la pressione è troppa. Sempre più spesso parla da solo, e a volte non distingue la realtà dall’immaginazione. Anche la moglie si allontana poco alla volta da lui, disillusa e spaventata dal suo atteggiamento.

Il fabbricante di buste è la cronaca quotidiana, triste e poetica della fine di un sogno e di un fallimento. Ambientato nell’America di metà anni Cinquanta del secolo scorso, il graphic novel di Chris Oliveros risulta attualissimo e potente nel raccontare la storia di un uomo che cerca una via d’uscita ma viene schiacciato dalle leggi fredde, distanti e per lui incomprensibili dell’economia e del mercato che cambia. Un racconto delicato, a tratti onirico, disegnato in un elegante e suggestivo bianco e nero che rende omaggio a volte a storici maestri del fumetto americano come Harold Gray e Frank King.

NIGHT FISHER

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Loren Foster è il classico bravo ragazzo di buona famiglia: vive col padre dentista a Maui, un’isola di sogno, dove si è trasferito sei anni prima. Ha degli ottimi voti in una scuola eslusiva e sta in una bellissima casa. Ma la fine delle superiori si avvicina e Shane, il suo miglior amico, è sempre più sfuggente. Loren – un po’ per scrollarsi di dosso l’immagine da secchione, un po’ per riavvicinarsi a Shane – scivola quasi senza accorgersene nel mondo della micro-criminalità, un mondo di droga e piccoli furti. Loren si ritrova in una terra di nessuno dove farsi di anfetamine e rubare per rimediare i soldi per la roba non ha molto a che fare con la vita reale, con la scuola, con l’avvicinarsi degli esami. Finché qualcosa non va storto…

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Una storia di ordinaria normalità, tra lavoro precario, immigrazione e difficile integrazione nella grande città.

Tota, in questa graphic novel di esordio, ci accompagna alla scoperta di un vero e proprio antieroe, ritratto con sguardo originale e tono inedito.

INSALATA NIZZARDA

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Nizza: una città, il mare, nove storie. Tenere e violente, romantiche e disperate. Donne e uomini feriti da amori difficili. Un romanzo corale, una mappa sentimentale, un’insalata di passioni che restituisce il sapore agrodolce della vita.

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OYLEM GOYLEM

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Tratto dall’omonimo capolavoro teatrale, Oylem Goylem è un’opera fatta di comicità dolorosa in cui si rincorrono storie e storielle del popolo ebraico.

Il narratore Simcha Rabinowicz, alias Moni Ovadia stesso nella versione a fumetti, dal palco di un indefinito teatro intrattiene il lettore con una serie di racconti e canzoni, popolati di una umanità vitale e disperata. Il cantore di sinagoga Naftule Rosenblatt, l’emigrante Moishe Moshkowitz, l’epopea della Yiddish Mame, la coppia prete-rabbino, gli ultimi e i diseredati… sono i protagonisti della Yiddishkeit.

Non solo un’indicazione geografica di provenienza, ma un modo di essere. E un modo di rispondere con umorismo e ironia, nonostante tutto, alle difficoltà e alle tragedie della vita.

Cultura ebraica e Yiddish, brani liturgici e motti malandrini, canto e bordello, imbroglioni e vittime raccontati in un testo multilingue.

Un pittoresco affresco del mondo ebraico, quello dell’aforisma, del riso e del pianto, dell’esilio e della bettola, della canzone e del silenzio, approda dal teatro al fumetto adattato con poesia dai disegni di Saverio Montella.