CANTO DI NATALE

 20,00

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È la vigilia di Natale e tutti i londinesi si preparano a festeggiare con i propri cari. Tutti, tranne Elizabeth Scrooge, una ricca donna d’affari nota per essere misantropa e avida, anche se lei preferisce definirsi una persona pratica. “Sciocchezze!” risponde a quei pochi che si azzardano a farle gli auguri. La notte stessa accade però qualcosa di straordinario. Preannunciati dal fantasma del suo vecchio socio, che la esorta a curarsi del prossimo per non morire sola come lui, le fanno visita tre spiriti che la guideranno in un viaggio attraverso il tempo. Ritroverà la sé stessa bambina e poi giovane donna, vedrà come il suo impiegato trascorre il Natale presente scoprendo la malattia di suo figlio, infine ascolterà ciò che di lei si dirà dopo la sua morte.

Basterà tutto questo a farle cambiare atteggiamento? Lo scopriremo in questa originale riscrittura a fumetti del classico di Charles Dickens. Nell’affascinante atmosfera di una Londra ottocentesca, innevata e fumosa, il vecchio avaro del racconto originale diviene una moderna imprenditrice, impegnata a conquistarsi il suo posto nella società a dispetto dei pregiudizi e degli stereotipi che gravano sulle donne. Fino a un epilogo tutt’altro che prevedibile.

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Una riscrittura a fumetti e al femminile del Canto di Natale

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LA FORESTA

 16,00

In un giorno di dolore, un ragazzo lascia il salotto di casa, gremito di persone in lutto. Inosservato, esce dalla porta sul retro, scavalca il recinto intorno alla casa e si avvia su un sentiero che si snoda tra l’erba alta. Non c’è nessuno sulla sua strada, a parte uno spaventapasseri e gli uccelli che sfrecciano nel cielo sereno. Giunge all’imbocco di una foresta, dove si ferma per qualche momento, incerto se addentrarsi o meno in quello spazio oscuro. Deciso ad affrontare l’ignoto, avanza nel fitto degli alberi dove si insinuano i raggi del sole. Procede con cautela guardandosi intorno, ma non si lascia scoraggiare dai percorsi più difficili: di volta in volta supererà le asperità del luogo, i tratti ripidi, le discese scivolose e i tronchi caduti. A un tratto, gli appare una gigantesca creatura senza volto e dalla folta pelliccia e, atterrito, comincia a correre. Dovrà proseguire nel suo faticoso percorso, imbattersi in altre angoscianti presenze. Fino all’ultimo incontro, che gli porta invece dolcezza e consolazione. Ora può tornare a casa, ma con una nuova consapevolezza. Lo stile cinematografico di Thomas Ott, con i suoi echi espressionisti e noir, ritorna in questa nuova opera in cui ritroviamo anche la sua tecnica d’elezione, il grattage, che consiste nell’utilizzare un pennino per graffiare strati di inchiostro nero con precisione chirurgica, dando vita a tavole che si caratterizzano per la ricchezza dei dettagli e la finezza delle espressioni dei personaggi. In queste immagini a imporsi sono soprattutto i giochi di ombre e luci che creano effetti trompel’oeil e danno rilievo e consistenza ai particolari della foresta: l’erba, le radici, i tronchi, i rami e il fogliame degli alberi. L’artista non rinuncia al suo tipico gusto del macabro e del mistero ma, a dispetto delle apparizioni inquietanti (ciascuna delle quali rappresenta una paura da vincere e ci sfida a trovare possibili interpretazioni metaforiche), la conclusione della storia è positiva, sotto il segno dell’accettazione della perdita e di una maturazione personale.

IL RUMORE DELLA BRINA

 21,00

Il viaggio interiore di un uomo alla ricerca di sé stesso e di una via d’uscita dalle proprie paure. “Il rumore della brina” racconta l’odissea di un uomo, Samuel Darko, alla ricerca di un equilibrio interiore e di uno scopo nella vita. Tutto comincia quando la sua compagna, Alice, manifesta il desiderio di avere un figlio: da questo momento, Samuel è sempre più tormentato dal fracasso degli uccelli neri che incarnano le sue paure. Ha paura di diventare padre, così come ha paura dell’amore e della vita stessa. Alla fine Alice lo lascia ma un giorno gli scrive una lettera che fa nascere in lui il desiderio di partire per rivederla, sfidando l’assordante gracchiare degli uccelli. Comincia così un lungo viaggio, quasi iniziatico, in un continuo oscillare tra sogno e realtà, durante il quale Samuel incontra persone che lo aiuteranno a comprendere sé stesso e ad avviare un lento percorso di guarigione. In questo fumetto, la prosa poetica di Jorge Zentner dà voce ai pensieri del protagonista accompagnandosi alle vignette dai colori vividi e alle forme tondeggianti di Mattotti, disposte nell’insolito formato di due per pagina. Arricchendosi e compenetrandosi, testi e immagini sviluppano una lunga sequenza narrativa che porta il lettore a vivere in prima persona il cammino del protagonista, interrogandosi a sua volta sulle proprie paure. Pubblicato per la prima volta a puntate nel supplemento domenicale del Frankfurter Allgemeine Zeitung nel 2001 e uscito in volume due anni dopo per i tipi di Einaudi, “Il rumore della brina” viene oggi riproposto da #logosedizioni come ottavo titolo della serie dedicata al Mattotti fumettista. In questa nuova edizione, l’opera originale viene riproposta insieme ad alcuni schizzi inediti e a due testi in cui Mattotti e Zentner raccontano, ciascuno dal proprio punto di vista, la loro collaborazione a questo progetto. Edizione in brossura stampata in Italia su carta Fedrigoni Arcoset Extra White 140gsm di cellulosa ecologica ad alto contenuto di riciclo.

CINEMA PANOPTICUM

 17,00

Una ragazzina si aggira per un luna park ma non ha abbastanza soldi per nessuno dei divertimenti finché trova un tendone con su scritto “Cinema Panopticum”. All’interno ci sono cinque scatole, ciascuna delle quali contiene uno schermo su cui viene proiettato un film. Per assistere a una proiezione basta un penny, così la bambina infila una monetina nella prima scatola e, uno dopo l’altro, i film scorrono sotto i suoi occhi e sotto i nostri… Le uniche parole che si accompagnano alle immagini sono i titoli che appaiono sugli schermi: L’hotel, Il campione, L’esperimento, Il profeta, La ragazza.
Le incisioni allucinate di Thomas Ott, realizzate con la tecnica dello “scratchboard”, ci sprofondano nell’oscurità attraverso cinque racconti horror, inclusa la storia della ragazza che funge da cornice.
L’aspetto grezzo connaturato alla tecnica, che consiste nel ricoprire di inchiostro nero il foglio e grattarlo via con un pennino per far emergere i disegni, è sapientemente controbilanciato dalla ricchezza di dettagli e dalla finezza delle espressioni che l’artista conferisce ai personaggi. I loro volti trasmettono con grande efficacia i pensieri e i sentimenti più svariati: curiosità, gioia, diffidenza, disgusto… e, soprattutto, terrore. Un’opera surreale e intrisa di humour nero, una brillante graphic novel difficile da dimenticare.