QUADERNI UCRAINI – DIARIO DI UN’INVASIONE
Quick Overview :
Quaderni Ucraini. Diario di un’invasione è il secondo volume dei Quaderni ucraini, il racconto in diretta dell’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin, un reportage disegnato che testimonia giorno per giorno, attraverso la viva voce dei civili, la vita sotto i bombardamenti, nelle città assediate.
Forte di una rete di testimoni sul campo, costruita nel tempo, a partire dal soggiorno di due anni in Ucraina e dalle lunghe permanenze nei paesi dell’ex Unione Sovietica, Igort registra quotidianamente decine di telefonate che raccontano la vita di stenti e privazioni della popolazione ucraina. L’evacuazione obbligata, la ricerca disperata dei parenti, del cibo, dell’acqua. Un affresco desolante e umanissimo in cui anche il sale o il pane diventano beni indispensabili per ritrovare una parvenza di umanità e normalità.
Dopo aver raccontato, nel primo volume dei Quaderni ucraini – best seller pluripremiato, pubblicato in tutta Europa, Stati Uniti e Asia – le radici di questo conflitto, Igort ritorna a scrivere dell’Ucraina per dare voce a chi solitamente rimane inascoltato: l’uomo comune che vive e soffre le conseguenze di una guerra insensata e brutale.
Quaderni ucraini. Diario di un’invasione registra dal basso l’incedere apparentemente inarrestabile di una guerra fratricida. La resistenza ucraina, la superiorità militare della Russia, la determinazione di un popolo che soffre ma non cede. Speranza, disillusione, orgoglio e solidarietà costruiscono la struttura drammatica ed emotiva di questo volume.
- autore: Igort
- editore: Oblomov edizioni
- anno: 2022
Esaurito
ConfrontaIl secondo volume dei Quaderni ucraini. Un reportage disegnato, il diario di un’invasione che dà voce alle persone comuni, travolte da una guerra fratricida. Giorno dopo giorno, le testimonianze della vita sotto i bombardamenti, nelle città sotto assedio.
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Il modernismo produsse in Giappone una genia di rivoluzionari dei costumi che ne cambiarono la cultura per sempre. In Quaderni Giapponesi 3 Igort traccia una rotta attraverso una serie di incontri straordinari con autori maledetti e guru delle immagini, officianti della bellezza decadente ed estrema che prendono le mosse dal lavoro di Santo Kyoden, costretto alla catena durante il periodo Edo per i suoi racconti che avrebbero generato il movimento Ero Guro. Da Yoshitoshi il crudele, sanguinario autore delle stampe del mondo fluttuante e massimo esponente del movimento, sino all’autore maledetto Maruo Suehiro e ai suoi complici, Takato Yamamoto, Seiu Ito, Toshio Saeki, figure che richiamano ousider e iconoclasti come Johnny Rotten e Eduard Limonov, e che si muovono in questo affresco notturno e misterioso della cultura nipponica.
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QUADERNI UCRAINI – LE RADICI DEL CONFLITTO
I Quaderni ucraini sono la prima parte di un dittico dedicato ai paesi dell’ex Unione Sovietica. Igor ha trascorso quasi due anni tra Ucraina, Russia e Siberia raccogliendo le parole dei testimoni e dei sopravvissuti di un passato terribile, che oggi si trovano a essere gli smarriti protagonisti di un presente ancora più incerto. In brevi capitoli, i ricordi degli ucraini ricostruiscono un periodo importante della storia del XX secolo e aiutano a comprendere la situazione di un paese nel quale un presente inquietante si è sostituito alla terribile eredità staliniana, dove la corruzione dilaga e gli omicidi hanno preso il posto dei gulag.
Igort dialoga e soprattutto ascolta e raccoglie, con umanità e rispetto, le storie delle persone in carne ossa incontrate nell’ex URSS.
Quaderni ucraini è un libro partecipe, che inevitabilmente finisce per cercare di rispondere – sulla base dell’esperienza quotidiana di quei mille invisibili protagonisti della storia che sono gli uomini e le donne comuni – alla domanda: a vent’anni dalla caduta del Muro, cosa resta di questa feroce epopea fatta di grandi speranze e di immani tragedie collettive?
QUADERNI GIAPPONESI: UN VIAGGIO NELL’IMPERO DEI SEGNI
Con il metodo dell’osservatore curioso e partecipe, con taglio personale e autobiografico, Igort racconta e disegna i suoi incontri e collaborazioni con i grandi editor e autori dei manga, con registi, intellettuali, musicisti e scrittori. Dallo scambio illuminante con Miyazaki, il più grande animatore vivente, sino alla collaborazione quotidiana con i grandi editor di Kodansha, editore di AKIRA, GON, Taniguchi e tanti altri capolavori giapponesi.
I Quaderni giapponesi sono anche un saggio sull’estetica, un racconto utile per penetrare grandi figure di registi di genere come Suzuki Seijun, scrittori come Mishima o Kawabata, fino a giganti del fumetto come Tsuge, Maruo, Tatsumi, Shigeru Mizuki.
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QUADERNI GIAPPONESI: IL VAGABONDO DEL MANGA
Per anni ero tornato in Giappone, un luogo che oramai mi appariva come “casa”. Eppure quella fu la prima volta che mi abbandonai a un viaggiare senza scopo. Non c’erano appuntamenti o incontri da fare, viaggiavo per il gusto di perdermi.
E forse, cominciai a capire, perdersi in luoghi sconosciuti permetteva di penetrare in stanze segrete, di un sé più profondo.
Mi preparai ad accogliere quello che il viaggio avrebbe portato, come Miyamoto Musashi preparava i suoi duelli. Con la precisione che lascia la porta aperta al caso, per dare il benvenuto all’inimmaginabile.
Il Libro dei Cinque Anelli mi avrebbe accompagnato.
Libroteka
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L’11 marzo 2004 Madrid fu sconvolta da una serie di attentati terroristici perpetrati da un gruppo di estremisti islamici. A causa di ciò che accadde quel giorno e nei mesi successivi, il mondo vide migliaia di persone precipitare in un abisso: non solo coloro che persero la vita o rimasero feriti, ma anche i loro familiari e amici, coloro che devono sopravvivere nel dolore e nei ricordi. Quasi tre anni di serrate investigazioni da parte delle autorità inquirenti e delle forze di polizia fecero luce sullo svolgimento dei fatti e condussero all’arresto di vari sospetti, processati tra febbraio e luglio del 2007. La sentenza, emessa dal Tribunale Nazionale il 31 ottobre 2007, e riveduta con alcuni cambiamenti nel luglio del 2008 dalla Corte Suprema, stabilì la dinamica dei fatti in un’informativa di 722 pagine. La graphic novel 11-M è basata sulla documentazione contenuta nella sentenza, e narra gli eventi in ordine cronologico e in stile simil-documentaristico. Ma introduce anche tre personaggi fittizi (un giornalista, la familiare di una vittima e un poliziotto) che forniscono punti di vista contrastanti, più umani e diretti, per contestualizzare al meglio quanto emerge dalla sentenza e decifrare ed esplorare le esperienze di vita di coloro che subirono in prima persona gli effetti di questo attentato criminale.
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Quattro anni dopo la prima edizione, Kobane calling di Zerocalcare torna in un’edizione aggiornata, che comprende una nuova copertina, risguardi geografici aggiornati, una nuova introduzione dell’autore e la storia su Lorenzo “Orso” Orsetti pubblicata originariamente su Internazionale nel luglio del 2019. Perché attualizzare la situazione dei curdi siriani e della loro terra contesa, il Rojava, è oggi più importante che mai.
L’ABISSO DELL’OBLIO
Il 14 settembre 1940, 532 giorni dopo la fine della Guerra Civile spagnola, José Celda venne fucilato dal regime franchista, assieme ad altri 11 uomini, sul muro posteriore del cimitero di Paterna, a Valencia, e sepolto con loro in una fossa comune. Più di settant’anni dopo, grazie a un viaggio attraverso il lato più oscuro di un Paese tormentato dal suo passato, Pepica, la figlia di José, ormai ottantenne, è riuscita a recuperarne i resti per regalargli finalmente la pace.
Una battaglia personale, quella di Pepica, contro l’oblio della sua famiglia, in cui un ruolo determinante fu giocato da Leoncio Badía, un giovane repubblicano condannato a lavorare come becchino nel cimitero del suo paese. Rischiando la sua vita, Leoncio aveva collaborato per anni in segreto con le vedove di guerra, per identificare i corpi dei mariti e donare loro degna sepoltura.
Paco Roca viaggia nel passato per recuperare, insieme a Rodrigo Terrasa, la vera storia di Leoncio e di José, esempi delle decine di migliaia di spagnoli che vennero soppressi in modo selvaggio dopo la fine del conflitto spagnolo. Ma accompagna anche Pepica in uno straziante labirinto della memoria, cercando di svelare le miserie di un Paese ossessionato dal disprezzo del proprio passato.
IL MURO DI VIA ANELLI – FRAMMENTI DI VITA E DI LOTTA PER LA CASA
Nell’estate del 2007, a Padova, viene eretto un Muro di lastre di ferro che chiude in un Ghetto un conglomerato di 6 condomini, composti da oltre 300 mini appartamenti abitati da quasi 1.300 inquilini stranieri: è la nascita del cosiddetto “Bronx di via Anelli”. Le risse, lo spaccio e la prostituzione sono i pretesti che la Giunta Comunale usa come motivazione per la drastica e simbolica decisione: una scelta che lacera il rapporto collaborativo con il Comitato di via Anelli e le altre associazioni della Società Civile, che fino ad allora avevano dialogato con l’Amministrazione locale. Il Sindaco Zanonato diventa lo Sceriffo di Padova e finisce sui Media nazionali e internazionali. Questa inchiesta a fumetti ricostruisce, 20 anni dopo, la realtà sociale dei migranti, le motivazioni degli attivisti, gli umori della città, il contesto politico e sociale che ha permesso il Miracolo di via Anelli, e racconta cosa sono oggi i problemi della Casa e dell’Accoglienza degli stranieri nelle città d’Italia.
AVEVANO SPENTO ANCHE LA LUNA GRAPHIC NOVEL
Lina ha appena compiuto quindici anni quando scopre che basta una notte per cambiare il corso di una vita. Quando a ricordarle chi è – chi era – le rimangono soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. È il 14 giugno 1941 quando la polizia sovietica irrompe in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell’università, è sulla lista nera, insieme a molti altri scrittori, professori, medici e alle loro famiglie. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe. Settimane di fame e di sete. Fino all’arrivo in Siberia, in un campo di lavoro dove tutto è grigio, dove regnano il buio e il freddo. Dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno. Ma c’è qualcosa che non possono togliere a Lina. La sua forza. La luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia in cui è rinchiuso suo padre. È l’unico modo, se ce n’è uno, per salvarsi. Per gridare che sono ancora vivi. Lina non si dà per vinta, giurando che, se riuscirà a sopravvivere, onorerà per mezzo dell’arte e della scrittura la sua famiglia e le migliaia di famiglie sepolte in Siberia.