IN MEZZO, L’ATLANTICO
Un nuovo esempio di autobiografia a fumetti che mescola il dettaglio personale, la descrizione di un paese (la Colombia) e il “pendolarismo” tra l’Italia e il Sudamerica.
I disagi dell’essere straniero in terra straniera e i collegamenti inevitabili con il proprio paese di origine vengono narrati in maniera originale da uno dei più interessanti autori italiani.
Storie tenere, ironiche, a cavallo tra autobiografia e diario di viaggio.
Un ritratto della Colombia fatto di dettagli, spezzoni, frammenti di vita vera. Un modo per scoprire se stessi e l’idea del viaggio spiando dal buco della serratura Marco e Giovanna con il sorriso sulle labbra. Con un bianco e nero efficace e tagliente, vengono messi in risalto i lati più realistici di questa vicenda, tralasciando in maniera assoluta tutti gli elementi più turistici o romantici a favore di un realismo, a volte anche ruvido, ma sempre coinvolgente.
KRAZY KAHLO
La pittura, la politica, la tormentata relazione con Diego Rivera e la lotta quotidiana contro la sofferenza fisica, combattuta con i pennelli e la morfina. Attraverso un disegno crudo e poetico, risultato di una profonda identificazione con la pittrice messicana, Marco Corona dà forma alla vita e ai sogni di Frida Kahlo. Una biografia esatta e surreale e, più ancora, l’evocazione di Frida, del suo amore, del suo dolore e della sua arte.
L’OMBRA DI WALT
C’è stata una guerra.
Sulla città è scesa la grande depressione. Una polvere invisibile che ricopre ogni cosa, e risparmia solo parassiti e prostitute. Per tutti gli altri c’è solo un passato irrimediabilmente passato e un presente di rimpianti e sensi di colpa. Nei sogni nessuna consolazione.
Solo un frammento di pellicola, un vecchio cortometraggio, accende una possibilità di redenzione tanto labile da apparire crudele.
LA SECONDA VOLTA CHE HO VISTO ROMA
“Guarda quegli uomini! A loro non interessa portare una cresta o indossare una cintura piena di borchie… Eppure incarnano perfettamente il vero spirito punk! I punk non sono dei ladri… you are a fake”. “This is what you want, this is what you get”, urlano i Public Image Limited nella stanza di Nanami, sedici anni, idee chiare, testa dura e rasata a zero, in netto contrasto con la rigorosa uniforme scolastica alla marinara. Per il nonno Tokushirò non è facile superare lo shock di fronte a tale look, ma ciò che al momento lo spaventa di più è il pensiero di affrontare un’adolescente infuriata con lui, colpevole di aver ancora una volta scialacquato i risparmi destinati alle spese mensili. Le continue liti e il divario generazionale, però, non bastano a dividere i membri di questa strampalata famiglia giapponese formata da un ex banchiere con le mani bucate e da sua nipote che ama il punk e sogna l’Inghilterra. Posti dinanzi alle vere difficoltà della vita, infatti, si scopriranno entrambi uniti l’uno all’altra da un profondo e autentico legame che ci farà commuovere e sorridere allo stesso tempo. Attraverso un sottile velo autobiografico, Mari Yamazaki racconta con delicata ironia la storia di una ragazza alla ricerca della propria identità…
RIFLESSI
In questa storia passato e presente si rincorrono e si specchiano, creando nuove situazioni e un leggero senso di stordimento per i personaggi principali che sono due fratelli: Miranda, la voce narrante, riceve una cartolina dal fratello,proveniente dall’Australia, un tempo gravemente malato ma che ora gira per il mondo.
Questo messaggio dà il via al ricordo del loro passato, che nasconde il segreto del perché fratello e sorella hanno preso delle strade di vita ben precise.