LA MIA COSA PREFERITA SONO I MOSTRI

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Karen Reyes ha dieci anni, vive a Uptown Chicago, con la made e il fratello Deeze. Ama l’arte, i giornalini horror e i vecchi film di mostri. Un giorno torna a casa da scuola e apprende che la vicina è morta. Suicidio, dicono, ma Karen non ci crede. Siamo nel 1968, nel pieno della contestazione, e questa storia la leggiamo dal diario scribacchiato, scarabocchiato e illustrato di Karen. I misteri sono fuori e dentro casa, perché più Karen cerca di capire cosa sia successo alla sua vicina, Anka, una sopravvissuta dell’Olocausto nazista, più comprende che c’è un terribile segreto del passato che tormenta suo fratello Deeze.
Emil Ferris debutta con questo straordinario primo capitolo di due di un romanzo grafico-fiume che le è valso un successo internazionale e il plauso di luminari come Art Spiegelman, Chris Ware e Alison Bechdel. L’edizione BAO, fedelissima all’originale di Fantagraphics, è costata centinaia di ore di calligrafia, di adattamento e di impaginazione meticolosa. Un capolavoro annunciato, una nuova evoluzione del potenziale del linguaggio del Fumetto.

LA MIA COSA PREFERITA SONO I MOSTRI LIBRO SECONDO

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Abbiamo lasciato Karen Reyes anni fa, nel mezzo di un sogno, in cui ha appreso di avere un fratello in più di quanti gliene risultassero. Mama non c’è più, Deeze rischia di dover partire per la guerra del Vietnam, Anka – la bellissima vicina del piano di sopra – è stata uccisa e solo Karen, con il suo impermeabile da detective e il suo quaderno per i disegni, sta cercando di risolvere il mistero. Sette anni dopo il suo clamoroso debutto, Emil Ferris torna con la conclusione della storia che l’ha resa celebre, e risponde a tutte le domande in sospeso, e anche a qualcuna che Karen ancora non si era posta. Tra le proteste del Sessantotto e la guerra che incombe, tra Martin Luther King e i nascenti movimenti per i diritti civili, Karen ha il coraggio di chiedersi perché il mondo a volte sembri andare al contrario. Come per il primo volume, l’edizione BAO vanta piccoli miracoli di calligrafia e un meticoloso adattamento dell’originale. Amerete questo fumetto, ve lo promettiamo.