EST-NORD-EST

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Diario degli incredibili giorni vissuti da una città “posta tra il mare e il monte”. Un vento fantastico, quanto può esserlo un fenomeno reale, trasforma un normale inverno in quello che alcuni avrebbero chiamato il Giorno del Giudizio. Un vento che tenta di “educare” i figli di una città che non è ancora riuscita a farlo. La vecchia Ardéa Cerna è una strega? E la sua innominata amica perché recita il ruolo del grillo parlante? Chi sono gli “altri” e chi i “diversi”?

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Tutto ruota intorno al quartiere degradato, un bar che puzza di birra e di fumo, vicoli d’immondizia e di traffici. Sbandati, poveracci e ragazzini. La zona: intorno segnali di stop, insegne luminose che invitano a sloggiare, strade che ghignano: ”noi non vi porteremo da nessuna parte”. E poi il cielo, che cielo! Pesante come un peccato sulla coscienza, umido come un sacco di fango. Il peccato è quello di aver sostituito i fiori con le luminarie scassate. Sotto un cielo così i bambini dovrebbero farsi cinquant’anni d’asilo, invece il loro panorama è sempre lo stesso: il tossico, la puttana, il poliziotto, i furti nelle case dei ricchi, vetri rotti, cani che abbaiano, polizia che insegue, pneumatici che stridono, lamiere contorte, sangue innocente. Luigi nella sua officina sognava il Portogallo, il sole, l’amore, una piccola famiglia…

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