UN POLPO ALLA GOLA

 18,00

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Un polpo alla gola è la storia di un’educazione, ma non deve trarre in inganno il fatto che la storia si ambienti, dilatata in tre momenti nella giovinezza del protagonista, in un ambiente scolastico. Si tratta di un’educazione alla vita, al dolore del compromesso, al senso di colpa che deriva dal deludere se stessi e le persone che ci stanno a cuore. Il secondo libro di Zerocalcare, il primo realizzato per BAO, torna con un’edizione cartonata, con copertina inedita (colorata da Alberto Madrigal) e dieci pagine inedite. Una nuova edizione per uniformare questo libro al formato dei romanzi grafici dell’autore romano, e per celebrare il traguardo delle centomila copie vendute finora.

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MACERIE PRIME

 17,00

Secco fa l’insegnante. Cinghiale si sposa. Le cose cambiano, velocemente.
Nel suo libro più corale a oggi, Zerocalcare racconta la difficoltà di crescere, di scoprire il proprio ruolo nella società, di non perdere i legami che contano. Macerie prime ha un cast che attinge a tutti i libri precedenti dell’autore di Rebibbia, ne aggiunge di nuovi, e calibra con cura la distanza tra di loro, in una storia densa di simbolismi che prenderanno completamente forma nel secondo e conclusivo capitolo della storia, Macerie prime – Sei mesi dopo, che uscirà a maggio 2018.

MACERIE PRIME SEI MESI DOPO

 17,00

A Novembre 2017 è uscito Macerie prime, un volume di duecento pagine con la prima metà di una storia cui Zerocalcare tiene particolarmente. Ora, sei mesi dopo, esce la conclusione, creata con l’intento di dare un’esperienza di lettura unica: per il lettore sono passati sei mesi, così come per i personaggi della storia, che da sei mesi appunto non si vedono né si sentono. Come sarà andato il bando cui così tante speranze erano legate? E il processo a carico di Secco? Cinghiale è diventato papà? La risposta è in queste tesissime, splendide 192 pagine.

DIMENTICA IL MIO NOME

 18,00

Quando l’ultimo pezzo della sua infanzia se ne va, Zerocalcare scopre cose sulla propria famiglia che non aveva mai neanche lontanamente sospettato. Diviso tra il rassicurante torpore dell’innocenza giovanile e l’incapacità di sfuggire al controllo sempre più opprimente della società, dovrà capire da dove viene veramente, prima di rendersi conto di dove sta andando.
A metà tra fatti realmente accaduti e invenzione, Dimentica il mio nome è un piccolo gioiello narrativo, la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, di un talento puro e innegabile.